giovedì 22 settembre 2011

ROMA VIOLENTA (1975) di Marino Girolami




Nuova Avalon ha fermato i motori. Le cupole ,come possiamo vedere dall'oblo, cominciano ad aprirsi, come schiudersi di petali di magnolia. Il portellone si apre, abbagliati sentiamo solo il profumo del profondo oceano selvaggio. Poi le immagini.... sulla banchina del porto stanno un centinaio persone vestite della stessa foggia dei nostri giovani scienziati-monaci, del nostro Fabius Destreet, ma i colori sono differenti e molteplici. Sono persone di tutte le età, ci sono parecchi bambini e giovani, qualche anziano. Hanno gli occhi pieni di lacrime, ci applaudono, mentre passiamo sulla solidissima banchina sull'oceano infinito. Il prof. Grampasso stringe mani, si ferma ogni dieci metri, ad abbracciare salutare, commuoversi...."ti ricordi?", "non sei invecchiato per niente" riusciamo a sentire. I giovani hanno volti sereni e speranzosi. Guadagnamo, sospinti , l'ingresso di un veicolo dalla forma strana, quasi quella di un bianco bruco, movente su di una monorotaia magnetica. Prendiamo posto all'interno. il gaudente conduttore avvia la vettura , nel contempo da uno schermo, partono le immagini di ROMA VIOLENTA....
-"rilassatevi!", ci dice. "Arriveremo in pochissimo tempo al Palazzo Conduttore..."


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Una Pellicola che ha fatto epoca, dando nuova linfa ed un nuovo volto al genere "polizziottesco", che nel 1975 pareva donare le ultime stille di linfa dalla sua vena.
Fatto con le classiche "due lire", capace di uscire nell'Agosto 1975 ( mese in cui in genere si proiettano e si
proiettavano i film di seconda fascia, le patacche per intenderci...) e di rimanere in cartellone fino a Dicembre dello stesso anno, grazie al successo di pubblico ottenuto. Ha il merito di aver reso immortale nell'immaginario comune il personaggio del Commissario Betti e quindi gli inossidabili mustacchi biondissimi da svedese del compianto Maurizio Merli. Poliziotto fortemente segnato dalla morte del fratello minore, egli è duro e intransigente, conscio della lentezza della giustizia ordinaria, ha metodi spicci e risolutivi nel trattare con i delinquenti ( gente del calibro deR Cinese e deR Chiodo mica merda!!!...), non disdegna gli sganassoni dati a potenza massima e le esecuzioni sommarie.
Tutto ciò non piace ai suoi superiori, ma risulta stramitico per i suoi colleghi, soprattutto gli agenti speciali scelti per infiltrarsi nella malavita, come il coraggioso Biondi, il prezzemolino del cinema di genere italiano Ray Lovelock..(già visto su "Le pellicole..." con "Avere vent'anni" e "Milano odia...", ma anche in Banditi a Milano...insomma non ha perso un polizziottesco fico!!!) ottimo sbirro infiltrato che aiuterà il Com.Betti alla ricerca dei malfattori responsabili degli efferati e infami fatti di sangue che intricano la godibile trama.
Ma i contrasti con i superiori divengono insanabili e Betti deve lasciare la polizia......






Il regista Marino Girolami , padre del ,a sua volta, grande regista di film di genere Enzo G. Castellari (Quel Maledetto treno blindato, Vado, l'ammazzo e torno.,, fra i tanti film diretti per tutti i generi), gira questo film un pò per caso (Enzo litigò con la produzione e ci pensò papi a mettere le cose a posto...), forte di una esperienza pluridecennale come sceneggiatore e regista ( prima regia già nel 1953!!), passato attraverso tutto il cinema di genere Italiano,dai "Musicarelli"alle Commedia con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, dalla commedia sexy scollacciata ("Decameron Proibitissimo"," La liceale al mare con L'amica...."...etc,etc...) al poliziottesco.
 Ha continuato la sua carriera di regista negli anni 80 girando due fra i più scompiscianti film su Pierino con Alvaro Vitali protagonista e cioè "Pierino colpisce ancora" e "Gigi il Bullo".

Girolami dirige un film che dovrebbe  essere il sequel del bellissimo  "La polizia incrimina, la legge assolve" ( a sua volta fortemente ispirato dagli americani "Il braccio violento della legge" e "Bullit") regia dell' Enzo G.Castellari di cui sopra, protagonista il famosissimo Franco Nero.
Ma i soldi sono pochi e Franco Nero costa!!, e si sa che quando i soldi scarseggiano è l'ingegno ad aguzzarsi, perciò, all'urlo: " a chi serve un Franco Nero quando si ha un sosia quasi perfetto come Maurizio Merli!?! ".
A proposito di Merli (purtroppo scomparso nel 1989): la sua è una prova (che ripeterà anche in Napoli violenta e in Italia a Mano Armata, andando a costituire una ideale trilogia del comm.Betti ) più da caratterista che da attore vero e proprio. Non ha mai lesinato la sua partecipazione diretta a scene pericolose e violente, con qualità  da stuntman, un atleta della cinematografia di genere, un successo commerciale inaspettato per l'attore che si era fatto notare, fino ad allora, per aver interpretato Il Giovane Garibaldi in un lungometraggio per la TV.
Interessante la presenza di Richard Conte ,nella parte dell'Avv.Sartori, il vecchio leone di Brodway e del cinema tutto ruggisce ancora prima di dare il suo ultimo saluto, e di Ray Loveloc, che troviamo molto cresciuto come attore e capace di un intensità recitativa telentuosa.



Maurizio "Comm. Betti" Merli



Ray Loveloc in una foto d'Archivio

Mustacchio Merli e Richard Conte


Roma Violenta ricalca aggiungendo qualcosina di nuovo ,a dire il vero, il personaggio del commissario ombroso, spiccio e insofferente  alla Henry Callaghan della fortunata serie di film con Clint Eastwood (vedi: Ispettore Callaghan ilcaso Scorpio è tuo....). un film che fa presa sull'insano populismo del tempo portandolo quasi ai suoi estremi. Il film è stato tacciato da molta critica del tempo di essere molto fascistello (i poliziotti sò belli e i delinquenti sò brutti e vestiti da estremisti di sinistra, per intenderci...) nel suo tema di fondo....( vedi la scheda del film sul maggior sito di polizziottesco in Italia, pollanetsquad.it, nell?ipse dixit!!). A detta di chi ha lavorato alla sua realizzazione non c'è nessuna vis politica, solo voglia di spettacolarizzare al massimo le sequenze d'azione e violente, portando l'odio dello spettatore verso l'efferatezza dei criminali a giustificare le loro sommarie esecuzioni. C'è fortissimo il tema delle ronde di privati cittadini che fanno i giustizieri di strada, tema tornato a galla recentemente se non erro....
Una Roma periferica, quasi sfiorata nella sua teatralità popolana, con dentro una violenza che forse non esiste più (adesso è più organizzata!!), efferata e immersa nel disagio sociale .
E' evidenziata l'ipocrisia dell'uomo della strada, la sua nevrosi forcaiola e parziale.
Le sequenze più riuscite sono senz'altro gli inseguimenti e le scazzottate, azione  al massimo in velocità e potenza, accompagnate da una colonna sonora che vale da sola i soldi del biglietto!!!
Ne consegue che: Alle Musiche stiano i fratelli geni Guido e  Maurizio DeAngelis specialisti nel dare ritmi Funky giusti per gli inseguimenti e le giuste digressioni jazz-psichedeliche nelle scene più drammatiche e violente, una colonna sonora da ascoltare e riascoltare soprattutto quando si è in giro in macchina a provare l'assetto.
Su tutte spicca l'immortale "Inseguimento"(Contributo per voi.....e piano con quel pedale eh!!):






                                                      Inseguimento    G. ed M.DeAngelis




                                                                                     

       

  Frase del film:

"...Io a tutto questo non ci sto!!!, quando trovo un delinquente lo stango!!. e finchè non lo trovo non mi do pace "
Comm.Betti




Trailer del filM per il mercato Danese (..proprio per non privarci di nulla...):










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Attraverso la stupefacente nuova Avalon, dai suoi anelli periferici fino al centro, attraverso l'ampio anello periferico delle coltivazioni e dell'allevamento, attraverso l'anello mediano con le sue bifamiliari senza spigoli, le ampie vetrate, le linee morbide, gli spazi verdi; fino al centro, i tozzi palazzi delle università a cingere l'alta torre cilindrica bianca del Palazzo Condensatore. il BrucoBus si ferma proprio davanti una costruzione a forma d'avveniristico anfiteatro, leggiamo  su uno schermo largo quanto la sua facciata :"Palazzo di Psicocinematografia".....

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