giovedì 3 novembre 2011

THE COMMITMENTS (1991) di Alan Parker


Le serate di Brain Storming che coinvolgono  il Dott.Bower, il Dott.Milvius, me ed il prof.Grampasso sono faticose ma piacevoli. Siamo ad un passo dalla scoperta di una importante interconnessione tra neuroni sintetici che riguarda la corteccia Temporale, quella che governa la percezione dei suoni. L'esperienza del nostro mentore ci sta portanto a coordinarci nella giusta maniera.
In questo momento ha acceso l'olovisore e con velocità inaudita ha selezionato: THE COMMITMENTS (1991), verso la musica che suona all'anima.
Ecco Le sue parole:


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"Correva l’anno….e caspita se correva : pistava quanto Dieghito El Pibe de Oro prima che gli trovassero, in quello stesso annus domini, qualche ettaro di campagna Antioquiese su per le froge!
Correva,dicevamo, a rotta di collo l’anno palindromo 1991.
Che anno, quell’anno, fratelli e sorelle! Chi se lo ricorda ? Lo scollinamento dell’ultima decade del secolo icsics.Chi di voi si arrabattava come un metalmeccanico alla fine del mese con gli esordi della pubertà…. Chi già si rotolava tra effluvi della carne e piaceri proibiti …Chi manifestava per l’iniquità della prima, tenera, imberbe guerra Bushana in diretta tv…Chi pensava che Oliver Stone,dopo l’1-2 da Mohammed Tispaccoilculo Brucelee messo a segno con JFK e The Doors nello stesso santissimo 365 daybyday,
non avrebbe potuto fare piùmmeglio di così.Mai mai più!!.Chi s’accorgeva a malapena della fondazione della lega lombarda e chi accorreva al capezzale del PCI, mentre l’altra sponda dell’Adriatico si frantumava in quel bel guazzabuglio slavo che è a tutt’oggi, in contemporanea col Grande Frazionamento della Grande Madre Russia. Ma c’era anche chi si allarmava e parecchio per Gladio e 1Bianca e chi guardava con sufficienza al nuovo WWW costellato di poche decine di centinaia di pagine.Per distrarsi da tutto questo orrido orror d’un orrendezza orrenda si affollavano i cinematografi, gremiti per l’occasione d’ogni ben di dio (in ordine sparso e non di preferenza ) : Boyz n the Hood, Mediterraneo,Belli e Dannati,Point Breack,Lanterne Rosse,Fino alla fine del Mondo,Robin Hood Principe dei Ladri,Il Silenzio degli Innocenti,Thelma & Louise, Barton Fink ,Il Pasto Nudo,Terminator 2, New Jack City,La Leggenda del Re pescatore,Europa di L.VonTrier(in perfetto orario con la nascita a Bruxelles dell’UE),Cape Fear,Gli amanti di Pont Neuf,Hot Shots e Una Pallottola Spuntata 2 e ½. E solo per citarne alcuni più mainstream!
C’era proprio da scialare,come potrete ricordarvi,e da sgomitare tra cineasti di peso.
Ma si avvertiva la voglia di qualcosa di più viscerale, qualcosa che ti prendesse l’anima e te la sollevasse da quei cupi rintocchi di morte di un’Era.
Ebbene, ci voleva il SOUL.
Ci volevano The Commitmens di Alan Parker.
Trasposto pari-pari dal romanzo in stile copione teatrale di un ottimo scrittore quale Roddy Doyle, cantore ironico e innamorato dei matte proletari della Dublino del ‘900, questo cult-movie musicale segnò un epoca ed un genere per parecchi anni a venire. Per poi essere praticamente dimenticato.
La storia semplice e disincantata, più vera del vero, e romanzata quanto solo quelle vicende reali tutte uguali a sé stesse in ogni epoca e parte del mondo sembrano essere, è quella di un gruppo di ragazzi della periferia più degradata della Dublino,la Barrytown degli anni Ottanta, che costituiscono una band affidandosi all’esperienza musicale, il fiuto, l’intuito ed il carisma di uno spiantato, e pieno di belle speranze megalomani <"Rolling Stones? Ecchi cazzo sono costoro?", Jimmy Rabbite, povero tra i poveri, ma con l’idea di tirarsene fuori a tutti i costi come stavano facendo all’epoca gli U2. Il back ground sembrerebbe subito far intuire una deriva-deboscio in stile Sex Pistols, o una fine accidiosa alla Joy Division, ma il neo manager ha ben altro in testa: qualcosa che parli di lavoro manuale e scopate, di cosce e sudore onesto. IL DUBLINO SOUL.
Da quel momento in avanti, il film e i suoi “attori”, tutti musicisti presi apposta per girare e poi restituiti alla loro Arte, (Robert Arkins provò come bassista, ma l’intuito di Parker gli affidò il ruolo del “manager”)  diventano cornice per una delle più poderose e meglio interpretate Colonne Sonore della storia del cinema, all’altitudine di un Blues Brothers, per intenderci.











Colonna sonora: Per molti giovincelli di allora rappresentò il primo passo in un mondo melodico nuovo e potentissimo ,raffinato  e completo , capace di influenzare la maggior parte degli stili moderni e popolato da legioni dei più bei nomi della musica di sempre in ogni campo armonico. Doveroso sciorinarvela sinotticamente, dopo l’assaggio di cui sopra :
-         Mustang Sally. Nata per celia, ribattezzata da GrandMama Aretha Franklin e resa immortale da         Wilson Pickett. 


- Take Me to the River ,una delle 500 più grandi canzoni della Storia secondo Rolling Stone, scaturita da quel gigante in tutti i sensi di Albert Green. - Chain of Fools, interpretata dalla Divina Grandmama Aretha e coverata da gran bei nomi internazionali (e pure dalla Iva Zanicchi ‘SOB’).- The Dark End of the Street, tristissima canzone ricantatissima da artisti d’ogni dove e quando, tra cui spiccano, per dire: Percy Sledge, Joe Tex, Bruce The Boss e Dolly Parton, Elvis Costello, Ry Cooder, The Flying Burrito Brothers e i sempre fratelli Allman.- Destination: Anywhere, pezzo che caratterizza la fusion del gruppo nel film, reso celebre dalle dolcissime Marvelettes e  sepolto in gloria da quello scemo del BonJovi che lo ha azzerato nella memoria storica battezzandoci un suo discaccio.- I Can't Stand the Rain di Ann Piebles poi Tina Turner ma anche e soprattutto Missy Elliot passando per una protodance-version del 1978  .



 Ecco la versione originale di i Can't Stand the rain, per il film:




Try a Little Tenderness, la cui versione più pazzesca in circolazione rimane per il Vs affezionatissimo quella cacciata allo spasimo proprio dai Commitmens, ma su cui si sono strapazzate le pliche vocali delle Signore Voci anzichenò, del tipo di Frank Sinatra, Rod Stewart,Al Jarreau, Nina Simone, Etta James, Sam Cooke, le due onnipresenti nonnette Tina & Aretha ed Ella Ftzgerald; e scusate se è poco. 


 Skippando rapidamente le pur valide -Treat Her Right, -Do Right Woman Do Right Man, -Mr. Pitiful, -Bye Bye Baby, -Slip Away si plana sulla bella (in molteplici sensi) versione qui prodotta di I never loved a Man, branone nel repertorio di ogni possibile estensione canora ffemminea calcante i proscenii, per poi giungere a –In the midnight hour che se non la si ha mai sentita vergognarsene subito e sentitamente in un angolino lontano dalla mia vista.

Questi ed altri analoghi (memorabili le loro facce al cospetto di un live di Don James Brown) sono i termini di paragone tecnico con cui furono chiamati a confrontarsi dal Regista e poi dal manager quei poveri sgarruppati…
Parente, anche se non diretta, di quel mitico (e da noi da sempre, inspiegabilmente, inedito)  This is Spinal Tap documentario di Rob Reiner che, in modo quasi surreale ma spesso non troppo lontano dalla realtà, raccontava la vita all’interno di una band, in un mix fra la commedia degli errori e l’Aereo più Pazzo del Mondo, la pellicola è soprattutto una godibilissima commedia innamorata della musica e dei suoi artefici ,dove i personaggi fortemente  caratterizzati, hanno tutti una parte omogenea esattamente come nella composizione di una band di soul e dove la genesi di ogni performance è frutto di situazioni tragicomiche nella loro umanità.



 Non molto dissimili da quelle spassosissime messe su tramite annuncio da Jimmie (CIELO!Boy George!!!), per esempio, devono esser state le audizioni di Parker, con tanto di scoperta “casuale” del cantante solista: il mostruoso e poi famoso e ricercato Deco Cuffe (Andrew Strong) un irish -mist vocale ed esistenziale tra Joe Cocker e Tom Waits, tanto da risultare trentenne pur avendo SEDICI anni (!) Uno capace di metterti al mondo, farti vivere emozioni profonde, portarti alla morte e poi farti risorgere, nell’arco di una canzone.

Deco Cuffe
Se nel film Jimmy lo sente cantare ubriaco ad una festa, nella realtà capitò sul set al seguito del padre, che lavorava come vocal coach per Parker. Il ruolo della  sorellina di Rabbite, Sharon, fu affidato ad Andrea Corr, più tardi giunta al successo internazionale come cantante dei Corrs; il rissoso batterista Mickah Wallace, viene ricalcato su Phil “philty animal” Taylor, batterista dei Motorhead, al quale il padre aveva comprato una batteria, “così avrebbe smesso di picchiare gli altri”. 

Mentre per Imelda Quirke scelsero un bel culo.(Non chiedete a me. Guardate e capirete.)
Angeline Bell è Imelda Quirke
Nel cast come nella vicenda, ai pur sciolti ma sempre improvvisati attori e attrici tra cui spicca per bravura vocale e beltade Miss. Maria Doyle Kennedy (poi avviata ad una duplice carriera di un certo livello,l’unica del cast), si affiancano, a mo’di guide, due vecchie volpi, non a caso. L’uno, nelle vesti tardopsichedeliche del musicista più esperto, vissuto, ispirato del gruppo e l’altro calato nella parte dell’ElvisDevoto padre di Jimmy. 
Miss. Maria Doyle Kennedy
Johnny Murphy, è Joe “lips” Fagan, trombettista residuato bellico e trascendentale della Grande Ondata Americana di acido ed ero del ventennio Sessanta/Settanta in missione per conto di Dio per portare il Soul ai Fratelli Irlandesi che si stavano scannando proprio per questioni di “anima”.Una presenza carismatica  sempre pericolosamente sull’orlo sottile tra la fuffa e la Verità,che soffia nella sua Gina Lollobrigida con passione religiosa.
Johnny Murphy, è Joe “lips” Fagan

Nel ruolo di Jimmy Rabbitte Padre, invece, troviamo quella specie di prezzemolo del cinema britannico (oltre che membro fisso del cast di Star Trek) che è Colm Meaney: padre irlandese più che tipico,sarà peraltro protagonista anche degli altri due adattamenti cinematografici delle opere dello scrittore Irlandese (“The Snapper” e “The Van”) della “trilogia di Barrytown”, sempre nello stesso ruolo, ma curiosamente con nomi diversi…
La chimica fra gioventù irrequieta e "maturità" funziona benissimo sia nelle riprese che nella trama (almeno fino ad un certo punto), ed è l'occasione per costruire le fattezze e le dinamiche delle voci tratteggiate da Doyle nel libro, concludendosi con una vittoria schiacciante dell’esperienza e i chilometri alle spalle sulla casinistica irruenza sbarba..
Jimmy Rabbitte Padre (Colm Meaney)
Ma il recitato deve tutto, ma proprio tuttotutto alla musica, credetemi. Al punto che, finito di girare, la maggior parte del cast compose davvero un gruppo omonimo che girò il mondo a predicare l’Anima della Musica.
Finirà come deve finire in ogni Buona Commedia Irlandese….

....Ultime suggestione e Frase del film: Che anno,QUELL’anno!Il mondo non fu più lo stesso. E in quel mondo che aboliva ufficialmente l’ Apartheid, quei ragazzi professavano questo CREDO INDAHOOD terribilmente “avanti”:

"Gli Irlandesi sono i più negri d'Europa, i Dublinesi sono i più negri di Irlanda e noi di periferia siamo i più negri di Dublino, quindi ripetete c0n me: Io sono un Nero e ne vado fiero ""

recensione  scritta dal Prof.Giocher Granpasso

 


Trailer del film:


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Dopo aver detto queste parole, ammutolisce e scruta un angolo vuoto della stanza, come un gatto. 
Dopo pochi minuti d'improvviso esclama:"Eureka! Ci sono!!".
... quindi giù a perdifiato, con le dita che volano velocissime sul terminale.
"I calcoli sono esatti!!! Ce l'abbiamo fatta!!".
La gioia della scoperta; coi visi stanchi e stravolti di felicità, brindiamo al nostro risultato.
I dati viaggiano verso il palazzo conduttore, un nuovo passo verso il fututro...

1 commento:

  1. questo è uno dei miei film preferiti Irlanda + soul music!
    Girato assai bene,con un ottimo cast,film da vedere almeno 3 volte nella vita

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Commentate, Gente, le visioni avute !!!...
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